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martedì 5 luglio 2011

La Notte della Rete

Data odierna: Martedì 5 Luglio, un giorno come gli altri, diranno i più...
Infatti non tutti sanno che oggi nel nostro amato Bel Paese si gioca una partita importantissima che vede in campo uno degli ultimi baluardi di speranza rimasto a noi italiani, una speranza di libertà di parola e di pensiero, forse l'ultimo vero mezzo rimasto libero in una società così corrotta: Internet.

Ebbene si, oggi in Italia si deciderà se affidare o meno la gestione del Web alle mani del nostro governo, privatizzarlo praticamente, ovvero arrogarsi il diritto di rimuovere o oscurare siti, un pò come succede da anni in Cina.
Cito direttamente le parole precise prese da una nota:


«L’Agcom (Autorità Garante per le Comunicazioni) si appresta a votare una delibera con cui si arrogherà il potere di oscurare siti internet stranieri e di rimuovere contenuti da quelli italiani, in modo arbitrario e senza il vaglio del giudice. Su internet oltre 130.000 cittadini hanno espresso il loro dissenso via email all’Agcom e cresce di ora in ora il passaparola su Facebook, una mobilitazione on-line e off-line che ha già dimostrato con il referendum quanto possa risultare incisiva. Ma la protesta continua anche fuori dal web»

Bello no?
Non bastavano TV, radio, pubblicità, propaganda e puttanate varie...

Ora si cerca anche di tagliarci fuori dal mondo, sottrarci al libero confronto, sequestrarci l'unico vero strumento di informazione che ci è rimasto... in altre parole, legarci il guinzaglio sempre più stretto al collo!
Tentare di mettere le mani anche su questo mezzo di comunicazione è l'atto più palese di paura nei confronti di qualcosa che è talmente libero da non poter essere controllato!
D'altronde si sa, la libertà di informazione e di pensiero è piuttosto scomoda a chi "cerca" di governare.
Per questo si sente puzza di un timore mascherato estremamente male, si pongono in primo piano argomenti relativamente fittizi, come ad esempio la campagna contro la pirateria, per nascondere i reali intenti di questa politica.

Come è naturale che sia e come ho anche già detto, i movimenti di protesta non si sono fatti attendere e il tentativo di censurare la libertà degli italiani non è passata inosservata.
Le proteste perpetuate durante questi giorni continueranno anche oggi nelle piazze, soprattutto a Roma, dove si terrà appunto la lunga "notte della rete" con politici, giornalisti e blogger che scenderanno in piazza per protestare contro l'Agcom.
Da sottolineare l'intervento del noto gruppo di hacker Anonymous, conosciuti per un recente attacco informatico ai danni della Sony, che nei giorni scorsi con l'aiuto si centinaia di semplici utenti hanno letteralmente messo fuori uso il sito dell'Agcom.
Questo attacco rientra nell "Operazione Italia" che Anonymous ha lanciato nel Febbraio scorso contro il Governo italiano e l'Agcom stessa.
Perciò anche il gruppo hacker si schiera dalla parte dei cittadini, rendendo famoso il loro motto: "La libertà di avere internet libero è un diritto che nessuno deve ostacolare".

La situazione che ho brevemente illustrato è più grave di quanto sembri, se prima di oggi già ci trovavamo in un paese dedito allo schiavismo mediatico, con tutto ciò che ne consegue, da domani potremmo ritrovarci a vivere in un era davvero molto buia.
I risultati non saranno visibili da subito, ma col passare del tempo il piede si abitua anche alla scarpa scomoda e le future generazioni potrebbero non conoscere mai il significato del termine "libertà di informazione".

Credo che sia arrivata l'ora di alzare un pò la voce, di diffondere la notizia il più possibile, si spiegare la reale situazione a tutti, di cercare di opporci a quello che sta per diventare un vero e proprio regime dittatoriale.
Si, un nuovo tipo di dittatura, indolore all'apparenza, ma estremamente dannosa per l'intelletto.
In fondo il problema di questo paese è sempre lo stesso: l'IGNORANZA.

Per gli interessati:
“La Notte della Rete” sarà trasmessa in diretta streaming su Il Fattoquotidiano.it e su una rete di tv locali, accompagnato dai tweet e dai messaggi indirizzati all’Agcom.

Magari sarà il caso di non restare in silenzio anche stavolta...

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